" Un popolo di tifosi in mutande" di Marco Cedolin
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Logica vorrebbe che una campagna elettorale di questo genere si svolgesse in un clima permeato dal disinteresse e dallo scetticismo, nei confronti di una commedia stantia che non diverte più nessuno.
Ma la logica purtroppo di questi tempi è merce rara, di quella sconosciuta ai più, e gli italiani mai come questa volta sembrano avere dismesso ogni anelito d'intelligenza per vestire la casacca del tifoso che urla e strepita per la squadra del cuore....
In un battito di ciglia tutti i problemi reali che rovinano la vita dei cittadini e precludono qualsiasi prospettiva di futuro, sembrano essere spariti come per incanto, fagocitati dal tifo ancestrale per il partito del cuore. Destra e sinistra, Berlusconi e Santoro, antifascismo e anticomunismo d'accatto, sembrano tornati a farla da padrone, con milioni di persone pronte a scannarsi (fortunatamente il più delle volte virtualmente) per un confronto in TV, una frase di Berlusconi, di Bersani o perfino di Grillo. Milioni di occhi incollati ai teleschermi, dove si discute del nulla assoluto, ma si finge di litigare aspramente per adescare la massa dei tifosi, incantati dalla musica dei pifferai. Milioni di persone che resuscitano il tifo sopito, entusiasmandosi nel riscoprirsi di destra o di sinistra, com tutto il corollario di miti e demoni maldestramente rappresentato dal politico di turno in TV. Milioni di contese che spaziano dai social network alle mailing list dei movimenti, imperniate sul nulla cosmico della "curva" di appartenza.
Il tutto mentre il Titanic Italia cola sempre più a fondo, con la benedizione dei futuri naufraghi impegnati a scazzottarsi fra loro, perché il vero problema non è tanto la prospettiva di affogare, quanto il dramma di poter defungere a destra, desiderando di crepare a sinistra o viceversa.
Fonte: Il Corrosivo di Marco Cedolin [scheda fonte]
Fonte: Il Corrosivo di Marco Cedolin [scheda fonte]
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