
Il tema delle tasse è all’ordine del giorno. Ovunque. Noi non potevamo essere da meno.
Dentro ci sta sia Varese e Lecco che ne pagano rispettivamente 1714€ e 1681 € procapite. Di cui 556 e 528 euro quelle comunali. Ma anche Agrigento e Lanusei con 767 € e 671€. Di cui 190 e 110 euro quelle comunali. Dati ufficiali dell’ultima ricerca della Cgia di Mestre sugli enti locali. Ma si pagano veramente alte tasse locali in Italia, indipendentemente dalla media?
Tutte posizioni insomma che odoravano di populismo, cioè con l’obiettivo di cavalcare la facile onda qualunquista che ritiene le Tasse una brutta bestia, le nemiche del popolo. A prescindere. In questi giorni, come abbiamo visto all’inizio, pure Grillo sta ammantando di reconditi significati rivoluzionari il vecchio ticchio italiano di farsi gli affaracci propri. Vorrei quindi quantomeno chiedere anche di girarla la medaglia, di attaccarci un pezzetto di ragionamento. Di provare cioè a rispondere nel merito alle domande che sarebbe utile porci. Ri-cominciare a ritenere in primis le Tasse lo strumento che lo Stato e l’Ente pubblico in generale – ha per ridistribuire la ricchezza ed erogare i servizi. Siamo favorevoli, per chi ha un ordinario senso civico, nel ritenere corretto che più alto è il reddito prodotto, proporzionale (progressiva) deve essere la tassazione?
Forse il nocciolo, quindi, sta qui: insieme, dovremmo essere anche coinvolti in maniera partecipativa e responsabile alla costruzione delle decisioni. E in primis dovremmo chiederci, non se sono alte o basse le tasse (in base a che poi?), ma come vengono spesi, dall’Ente locale, questi nostri 1230 euro l’anno. Sarebbe fare Comunità, sarebbe poi un buon metodo contro l’antipolitica oggi fortemente permessa da molti di noi, a questa classe politica che a tutti i livelli fa solo passerella. ( Fonte: www.finansol.it)