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Sulla superficie del Mediterraneogalleggiano circa mille tonnellate di plastica: si tratta soprattutto di frammenti di bottiglie, buste e imballaggi. Le cifre arrivano da uno studio spagnolo pubblicato nella rivistaPLOS ONE.
I ricercatori – riporta BBC News – non hanno usato mezzi termini: un contesto come quello del Mediterraneo ha unvalore cruciale, a livello economico e di biodiversità. Pur rappresentando solo l’1% della superficie globale degli Oceani, contiene una quota compresa tra il 4 e il 18% di tutte le specie marine e, tramite pesca e turismo, è una fonte di reddito fondamentale per i Paesi che vi si affacciano.
Per questo motivo l’inquinamento rappresenta una minaccia impossibile da ignorare. Frammenti di plastica sono stati trovati in bocca a pesci, uccelli, tartarughe e balene, ma anche nelle ostriche e nelle cozze del nord Europa. Le più pericolose in assoluto sono le microplastiche, vale a dire i frammenti inferiori ai 5 millimetri di lunghezza: l’80% della plastica trovata nel Mediterraneo appartiene a questa categoria.
Fonte: www.valori.it
Foto di Roberto de Martino (Wikimedia Commons)
Valentina Neri @ neri@valori.it