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Siamo in una situazione che, come minimo, dovremmo definire paradossale, i rendimenti dei titoli di Stato sono praticamente negativi, i tassi sono a zero da sei anni (SEI ANNI!!!) e non vengono alzati perché non c’è stato un adeguato miglioramento del mercato del lavoro e l’inflazione è estremamente bassa …. ah! dimenticavo, e la crescita economica è in rallentamento.
E’ chiaro, evidente, banale, scontato che ci si debba chiedere:
Ma cosa bisogna fare per uscire da questa situazione?
Non è un paradosso che in questa circostanza “da incubo” i listini di Borsa siano su livelli mai riscontrati nella storia?
Ogniqualvolta la Yellen apre bocca le Borse rispondono in maniera euforica, ma cosa dice la Presidentessa della Fed di tanto “ magico” da tramutare una situazione disperata in un evento da festeggiare?
Ci dice questo: “siamo caduti dal centesimo piano di un grattacielo, stiamo precipitando ad una velocità pazzesca, attualmente siamo intorno al cinquantesimo piano, ma … ma … SIAMO ANCORA VIVI”.
Ecco cosa c’è da festeggiare!
SIAMO ANCORA VIVI
Certo, la Yellen, riunione dopo riunione, ci ricorda che siamo sempre più vicini a sfracellarci al suolo, però siamo ancora vivi, e gli americani, per questo, festeggiano. D’altra parte Superman è nato proprio negli Stati Uniti e finché siamo vivi abbiamo la speranza che il supereroe arrivi come un fulmine a salvarci prendendoci fra le sue braccia.
Quando finiremo di credere a Superman?
Mai!
O meglio, quando saremo spiaccicati al suolo.
In quel momento la Yellen, il termine “paziente”, la forward guidance, il Quantitative easing, e tutte queste belle cose si mostreranno per ciò che sono: dei ridicoli palliativi utilizzati per nascondere al popolo la verità.
E la verità è che il Paese di Bengodi non esiste, o meglio, è esistito soltanto nella fervida e geniale mente di Giovanni Boccaccio.
Giancarlo Marcotti